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Riserva Naturale Valle del Freddo: serbatoio di biodiversità

Informazioni

Dati generali

Bando

Tutelare e valorizzare la biodiversità (2007)

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Titolo

Riserva Naturale Valle del Freddo: serbatoio di biodiversità

Localizzazione
  • SOLTO COLLINA (BERGAMO)
Provincia

Bergamo

Date

Avvio: 01/08/2007

Conclusione: 31/10/2008

Ente capofila

Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi VIA DEL CANTIERE, 4 - 24065 LOVERE (BG) ITALIA

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Importi

Budget progetto 98.660 €

Contributo Fondazione Cariplo 50.000 €

Altri finanziatori
  • Regione Lombardia

Sinergie

Questo progetto è collegato al progetto Opere di manutenzione ordinaria e straordinaria presso la Riserva Naturale della Valle del Freddo - anno 2008, finanziato da Regione Lombardia e Comunità Montana Alto Sebino (ora Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi) nell'ambito del L.R. 30.11.83 n.° 86 artt. 6 e 40 (2008)

Questo progetto è collegato al progetto Tra Lago e Lago. Un collegamento ambientale tra le aree ad alta naturalità della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, finanziato da Fondazione Cariplo nell'ambito del bando Tutelare e valorizzare la biodiversità (2011)

Descrizione del progetto

Obiettivi

Gli obiettivi prefissati sono: 1) Tutela della biodiversità; 2) Valorizzazione del patrimonio naturale. Il primo obiettivo si esplica attraverso la conservazione del fenomeno microtermico rispetto a quegli aspetti che minacciano la sua disponibilità alle generazioni future. Quando si parla di biodiversità di una area protetta si intende la varietà di specie vegetali, animali e microrganismi che la popolano e che costituiscono il suo codice genetico. Attualmente sono soprattutto processi di origine umana ad operare in modo diretto o indiretto sull’ambiente comportando episodi di frammentazione dell’habitat. Il degrado dell’ecosistema significa perdita di biodiversità. Se prima la funzione principale della natura era fornire le risorse necessarie all’uomo per la sua sopravvivenza, ora il valore ricreativo e biologico di una Riserva è ampiamente riconosciuto anche in ambito istituzionale. Per questo motivo sono stati individuati strumenti legislativi sia a livello nazionale che europeo, che provvedono a difendere il patrimonio naturale. Si tratta quindi di agire per conservare la ricchezza della biodiversità e gli elementi del paesaggio, al fine di garantirne la sostenibilità. La varietà biologica della Valle del Freddo è la flora microtermica: tratto essenziale che contraddistingue l’area protetta e allo stesso tempo una risorsa naturale non riproducibile. La specificità e la durevolezza nel tempo del fenomeno microtermico sono le caratteristiche che rendono necessari gli interventi di manutenzione nella Riserva Naturale, in opposizione a possibilità di contrazioni e danneggiamenti. Questo progetto si inserisce all’interno del piano di azione comunitario che intende attuare una strategia più efficace di salvaguardia ambientale ed è l’espressione concreta dell’interesse della Comunità Montana Alto Sebino verso il rispetto della natura.

Il secondo obiettivo orienta gli interventi verso l’incremento dell’offerta ricettiva della Riserva, sempre nel rispetto dei vincoli di compatibilità e sostenibilità. Per definizione l’accessibiltà ad un’area protetta deve essere governata secondo la prioritaria finalità di tutela. Proprio per questo motivo è difficile immaginare le riserve come territori con vocazione turistica. In realtà le due direttrici, salvaguardia ambientale e promozione, sono in stretta relazione in quanto la prima è il presupposto essenziale per la realizzazione della seconda, che ne rappresenta quindi l’obiettivo indotto: solo con il raggiungimento di importanti livelli di controllo e conservazione dell’ambiente naturale, la Valle del Freddo riesce ad essere un polo di interesse per il pubblico. La possibilità di avere beni ambientali ad alta capacità attrattiva pone, infatti,la Riserva al centro dell’azione rivolta a incentivare lo sviluppo del contesto locale. Riconoscere il peso strategico del fenomeno microtermico serve quindi a determinare una serie di interventi intorno ad un unico denominatore ambientale. L’impatto negativo che le attività ricreative possono avere sulle aree protette è variabile e dipende da diversi fattori come l’intensità di sviluppo, l’uso del sito, la capacità di recupero dell’ecosistema e gli effetti prodotti dall’alterazione del territorio provocati dal turismo. La soluzione sta nell’adozione di metodologie di programmazione che non superino la capacità di carico della Riserva, ossia il limite di tolleranza dell’uso ricreativo che una area possiede oltre il quale il degrado risulta irreversibile. La Valle del Freddo presenta fragilità biologiche e morfologiche che un turismo non controllato rischierebbe di compromettere in modo irreversibile. La scelta del progetto è quella invece di proporre un tipo di turismo inteso come risorsa rinnovabile attenta ai bisogni dell’ambiente, che avvicina il pubblico al dato naturale e lo educa allo stesso tempo a comportamenti responsabili; la presenza antropica sarà comunque a numero chiuso e autorizzata solo in determinati periodi dell’anno e a piccoli gruppi con guida, come previsto dal Piano della Riserva.

Azioni
Azioni svolte:  - nei pressi della zone maggiorente protetta e sensibile: scoticamento di vegetazione che occlude l’interscambio di aria nel sottosuolo; - nelle vicinanze dell’area sensibile: creazione di orto botanico interattivo, luogo in cui verrebbero seminate le specie vegetali autoctone con l’unico e prevalente scopo di far toccare con mano, in particolar luogo ai ragazzi delle scuole, il terriccio e i fiori che vi si sviluppano; - ripristino di un antico sentiero che dalla zona sensibile si dirige verso ovest e ripercorre tratti di valle particolarmente suggestivi; - riattamento ed alla manutenzione dei sentieri avendo cura di ripristinare il fondo viabile in parte eroso dalle acque piovane, con la previsione di realizzare su alcuni tratti con notevole pendenza alcuni gradini o porzioni di pavimentazione in acciottolato e malta sabbio-cementizia; - verifica statica di tutti i tratti di staccionata che delimitano il sentiero, avendo cura di provvedere alla sostituzione delle parti ammalorate e prevedendo idonei rinforzi al piede della stessa con blocchetti di calcestruzzo; - asportazione di circa 270 ml di palizzate, ora di impedimento e di particolare inefficacia; - realizzazione di nuova staccionata, mediante l’utilizzo dei paletti derivanti dall’asportazione di palizzata di cui al punto 4 precedente, per circa 150 ml, di delimitazione del territorio e dei confini eventuale installazione di 2 bacheche e diversi cartelli direzionali ed esplicativi; - ripristino del sedime stradale di una vecchia strada romana che, tagliando in pressochè tutta la lunghezza la valle, consentirebbe di poter godere di importanti paesaggi senza disturbare il delicato equilibrio microtermnico realizzazione di cartine divulgative.
Risultati

Risultati di progetto: - risoluzione dei problemi legati alla perimetrazione dei confini della Riserva Naturale; - chiara definizione territoriale della Riserva Naturale mediante il posizionamento di palizzate e di dieci pannelli indicatori; - aerazione di 61 mq di superficie nella zona microtermica; - controllo dell’inselvatichimento della flora; -messa in sicurezza della sentieristica; - miglioramento della viabilità interna per360 metrilineari; -completamento della viabilità interna secondaria per1023 metrilineari, finalizzato alla fruizione storico-turistica e ambientale; - incremento delle attività didattiche tramite la creazione di un percorso interattivo nell’orto botanico in cui il visitatore possa esplorare l’ambiente con i sensi; -stampa di due nuove cartine: una cartina panoramica sui sentieri della Comunità Montana Alto Sebino con uno spazio dedicato alla Riserva Naturale Valle del Freddo e una cartina specifica sull’area protetta che indica la rete sentieristica e l’orto botanico.

Valutazione complessiva del progetto

Il  continuo, progressivo e costante interesse che la valle del freddo produce nelle scuole e nei soggetti appassionati di botanica, consente di concludere  gli interventi sono risultati molto efficaci

Punti di forza:

  • valorizzazione di un luogo interessantissimo, posto in un ambito ambientale di alto pregio

100% EFFICACIA
degli
interventi

Output

Cure e interventi selvicolturali
  • Numero di aree soggette ad interventi selvicolturali 1
  • Estensione totale delle aree soggette ad interventi selvicolturali 20.000 m2
Attività/interventi di fruizione/divulgazione/sensibilizzazione
  • Numero dei sentieri didattici realizzati 4
  • Estensione totale dei sentieri didattici 850 m
  • Numero di scuole coinvolte 10
  • Numero di classi coinvolte 50
  • Numero di eventi di divulgazione 10

Contatti

Ente capofila

Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi VIA DEL CANTIERE, 4 - 24065 LOVERE (BG) ITALIA

http://www.cmlaghi.bg.it/pages/home.asp

info@cmlaghi.bg.it

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Mappa degli interventi

Livelli in mappa















Allegati

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