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Recupero e valorizzazione dei prati e dei boschi nel Parco delle Colline di Brescia

Informazioni

Dati generali

Bando

Tutelare e valorizzare la biodiversità (2009)

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Titolo

Recupero e valorizzazione dei prati e dei boschi nel Parco delle Colline di Brescia

Localizzazione
  • BOVEZZO (BRESCIA), BRESCIA (BRESCIA), CELLATICA (BRESCIA), COLLEBEATO (BRESCIA), NUVOLERA (BRESCIA), REZZATO (BRESCIA), RODENGO-SAIANO (BRESCIA)
Provincia

Brescia

Date

Avvio: 01/10/2009

Conclusione: 30/09/2012

Ente capofila

Parco delle Colline di Brescia Piazza Loggia, 1 - 25121 BRESCIA (BS) ITALIA

Importi

Budget progetto 905.152 €

Contributo Fondazione Cariplo 315.000 €

Partner
  • Università degli Studi di Milano (DiPSA)

Sinergie

Questo progetto è collegato al progetto Attuazione della rete ecologica in provincia di Brescia, finanziato da Provincia di Brescia e Regione Lombardia - DG Sistemi Verdi e Paesaggio nell'ambito del Bando "Dai Parchi alla rete ecologica" (2009)

Descrizione del progetto

Obiettivi

Gli obiettivi di progetto sono stati: 1) ripristino di ettari scomparsi di prati e boschi autoctoni attraverso opportuni interventi di tipo selvicolturale; 2) mantenimento a lungo termine di questi habitat, attraverso la scelta e attivazione di opportune metodologie di gestione sostenibili ecologicamente ed economicamente; 3) approfondimento delle conoscenze sugli habitat del Parco, e in particolare sull'entomofauna che li popola; 4) divulgare le conoscenze acquisite.

Azioni

Le azioni svolte in merito all'obiettivo 1) sono state: - interventi selvicolturali in boschi di proprietà pubbliche in Parco delle Colline, finalizzati a recuperare castagneti, contenere la diffusione di robinia e ailanto e favorire la riaffermazione di tipologie forestali autoctone; - interventi di controllo delle invasive alloctone e di arbusti finalizzati a riaprire spazi prativi a rischio di scomparsa, tra cui alcune zone di prato arido sui versanti esposti a sud delle colline del Parco (xero-brometi su substrato calcareo, habitat prioritario di direttiva europea).

Le azioni svolte in merito all'obiettivo 2) sono state: - introduzione di pascolamento controllato di ovini e caprini per il controllo del ricaccio delle specie alloctone e per la manutenzione degli habitat ricostituiti; - applicazioni in bosco, con metodo seprimentale, di rimedio biologico curativo del cancro corticale del castagno messo a punto da DiPSA, a salvaguardia dei castagneti riqualificati.

Le azioni svolte in merito all'obiettivo 3) sono state: - monitoraggio svolto da Università degli Studi di Milano (DiPSA) finalizzato a:  caratterizzare gli habitat oggetto di intervento, indicare strategie e linee di intervento e verificare la riuscita degli interventi in termini di ricostituzione di habitat; - messa a punto e applicazione sperimentale in laboratorio e in bosco di metodo biologico di cura del cancro del castagno su un castagneto riqualificato.

Le azioni svolte in merito all'obiettivo 4) sono state: -  pubblicazioni scientifiche di Università di Milano; - cartelli divulgativi collocati sui siti di intervento; - presentazioni del progetto svolte in assemblee pubbliche nei comuni aderenti; - eventi educativi con la partecipazione delle scuole dei comuni aderenti al Parco; - presentazione progetto attraverso intervento orale a BIOD - Regione Lombardia, 10 giugno 2010; - giornata di Studio (in collaborazione con Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Brescia): "La gestione dei boschi periurbani - il caso dei boschi della Maddalena a Brescia (29-06-2012)".

Risultati

I risultati relativi all'obiettivo 1) sono stati: - riqualificazione di circa 30 ettari di bosco e riapertura di circa 15 ettari di zone prative, dislocati nei diversi comuni aderenti al Parco.

I risultati relativi all'obiettivo 2) sono stati: - affrancamento habitat ricostituiti ed eliminazione di infestazioni di invasive alloctone; - accordi e servizi di manutenzione tramite pascolamento con aziende locali di pastori stanziali e transumanti, al fine di conservare porzioni di habitat recuperati e altre non interessate da interventi ma bisognose di lavori costanti di manutenzione (come i prati aridi del versante sud del m.te Maddalena): l'avvio di questi accordi ha consentito l'affermarsi di un metodo di manutenzione sostenibile economicamente ed ecologicamente che coivolge direttamente pastori e greggi, con il vantaggio, per loro, di avere aree di pascolo e per gli habitat di avere uno/due passaggi di manutenzione garantiti ogni anno.

I risultati relativi all'obiettivo 3) sono stati: - caratterizzazione habitat di bosco e prato nel Parco delle Colline; - individuazione di specie target per i successivi monitoraggi; - sperimentazione di efficacia e sostenibilità economica di metodi di applicazione in bosco di cura biologica del cancro del castagno; - individuazione criteri di gestione e linee guida per la conservazione futura degli habitat del parco delle Colline.

I risultati relativi all'obiettivo 4) sono stati: - pubblicazioni, convegni, cartelli, eventi divulgativi ed educativi.

Valutazione complessiva del progetto

L'efficacia del progetto si è manifestata soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia di habitat a rischio di scomparsa (castagneti e spazi prativi, tra i quali anche prati aridi). A parte l'estensione delle aree interessate dagli interventi diretti, il progetto ha avuto il merito di individuare, sperimentare e avviare una modalità di manutenzione sostenibile che coinvolge direttamente le aziende agricole dell'area: ovvero il pascolamento controllato. La caratterizzazione degli habitat prima dell'intervento, consente ora di poter monitorare l'efficacia degli interventi di pascolamento e di indirizzarne le modalità. Le aree infestate da ailanto e robinia, trattate nel progetto, sono ad oggi non più infestate. Il problema che maggiormente affligge i castagneti del Parco, oggi, non è più tanto il cancro (che consideriamo, anche grazie agli effetti delle cure svolte), relativamente sotto controllo, quanto il cinipide (di nuova introduzione ai tempi di svolgimento del progetto. Il lavoro di divulgazione effettuato ha contribuito a sensibilizzare molti attori (pubblici e privati), e indirizzare le politiche territoriali locali, tanto che ,ad oggi, i temi della salvaguardia degli habitat prativi (e non solo più boschivi) e dei percorsi di transumanza, do quello del controllo delle specie invasive alloctone, vengono affrontati nella stesura dei nuovi strumenti urbanistici (varianti a PGT  dei comuni del parco a partire da Brescia).

Punti di forza:

  • individuazione, sperimentazione e avvio di una metodologia di manutenzione degli habitat attraverso il coinvolgimento di realtà agricole locali e la diffusione di una pratica di zootecnia estensiva (il pascolamento) utile ai fini ecologici, paesaggistici ed economici per il territorio
  • grazie all'affermazione di questi metodi, gli effetti del progetto sulle aree trattate e quelle circostanti potranno protrarsi a lungo in modo economicamente sostenibile per il Parco e per gli enti territoriali, fornendo in più una via di valorizzazione alle produzioni ovine-caprine e castanicole locali

Punti di debolezza:

  • tempi del progetto (3 anni) troppo brevi per consentire un vero e proprio monitoraggio degli effetti, in quanto gli habitat ricostituiti durante il triennio di lavori hanno bisogno di qualche anno per stabilizzarsi e poter essere efficacemente monitorati

90% EFFICACIA
degli
interventi

Output

Ripopolamenti faunistici/floristici e azioni di contenimento delle specie alloctone invasive
  • Numero di specie vegetali aliene contenute 2
  • Elenco delle specie vegetali aliene contenute Ailantus altissima, Robinia pseudoacacia
Cure e interventi selvicolturali
  • Numero di aree soggette ad interventi selvicolturali 6
  • Estensione totale delle aree soggette ad interventi selvicolturali 300.000 m2
  • Estensione totale di prati e boschi ricostituiti 450.000 m 2
Interventi di riqualificazione/creazione di habitat e di tutela delle specie
  • Numero di cenosi erbacee ripristinate 3
  • Estensione totale delle cenosi erbacee ripristinate 150.000 m2
Attività di monitoraggio
  • Monitoraggio habitat
    Numero di habitat monitorati: 3
    Elenco degli habitat monitorati: Castagneti, Prati, Prati aridi (xero brometi)
    Numero di stagioni di campo: 3

Contatti

Ente capofila

Parco delle Colline di Brescia Piazza Loggia, 1 - 25121 BRESCIA (BS) ITALIA

http://www.comune.brescia.it/

verdeeparchi@comune.brescia.it

Partner
  • Università degli Studi di Milano (DiPSA)

Mappa degli interventi

Livelli in mappa















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