Una delle aree sperimentali di intervento (N3) alla fine del progetto

Valorizzazione e tutela della biodiversità e dell’ecoturismo sostenibile del SIC/ZPS “Valle dei Ratti”

Informazioni

Dati generali

Bando

Tutelare e valorizzare la biodiversità (2009)

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Titolo

Valorizzazione e tutela della biodiversità e dell’ecoturismo sostenibile del SIC/ZPS “Valle dei Ratti”

Localizzazione
  • SIC Valle dei Ratti IT2040023 - Alpe Piempo
Provincia

Sondrio

Date

Avvio: 01/12/2009

Conclusione: 18/11/2011

Ente capofila

Comunità Montana della Valchiavenna Via Lena Perpenti, 8/10 - 23022 CHIAVENNA (SO) ITALIA

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Importi

Budget progetto 80.000 €

Contributo Fondazione Cariplo 48.000 €

Partner
  • Università degli Studi di Pavia - Dipartimento di Ecologia del Territorio

Descrizione del progetto

Obiettivi

Gli obiettivi del progetto consistono nell’evitare, attraverso l’attuazione delle azioni prioritarie previste dal Piano di Gestione del SIC, la contrazione spaziale, la destrutturazione e la progressiva perdita di biodiversità dei pascoli a nardo del SIC, in particolare di quelli dell’Alpe Piempo. Ciò può essere raggiunto con interventi sulla componente floristica, diversificandola, migliorandola, controllando le specie in competizione (es. arbusteti e bosco in avanzamento). Si mira inoltre alla riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area, in vista di una fruizione turistica sostenibile, rispettando e valorizzando gli equilibri ecosistemici e socio-culturali, frutto di antiche tradizioni contadine. 

Azioni

Il conseguimento degli obiettivi prefissati è stato realizzato attraverso un approccio partecipato e concordato con le aziende agricole locali tramite l’introduzione e l’attuazione diretta di pratiche agronomiche idonee volte al recupero e al miglioramento delle formazioni a Nardus stricta presenti nell’ambito del SIC IT2040023 della Val dei Ratti ed ascrivibili all’habitat prioritario *6230, al fine di migliorare la funzionalità ecologica complessiva dell’area e di mantenere elevati valori di biodiversità. Ciò ha garantito l’ottimizzazione delle risorse disponibili e il mantenimento nel lungo periodo dei risultati raggiunti. Queste operazioni hanno trovato il supporto tecnico-scientifico del Dipartimento di Ecologia del Territorio dell’Università di Pavia (DET), tramite l’applicazione pratica di precedenti studi specifici effettuati in Valtellina. Il DET ha provveduto alla definizione di specifici interventi di salvaguardia della biodiversità (fra cui la raccolta dei semi di specie rappresentative dei nardeti per la conservazione ex situ e l’uso di parte di essi in aree a nardeto che necessitano arricchimento floristico). Gli esiti del progetto sono poi stati attentamente quantificati e valutati tramite degli indicatori agronomici messi a punto dalla Fondazione Fojanini.

Il progetto mirava, in particolare, al contenimento delle criticità connesse alla conservazione e al miglioramento di quelle formazioni ascrivibili all’habitat *6230 presenti nell’ambito dell’Alpe Piempo. Nello specifico:

  • Nelle zone in cui si evidenziava un progressivo inarbustimento ai danni del nardeto, soprattutto a carico di rododenri e ginepri, si è intervenuti con il decespugliamento, al fine di respingere l'avanzata delle specie arbuistivo-arboree e rendere nuovamente pascolabili quelle aree. Così facendo si è ampliata la superficie del pascolo, consentendo quindi una distribuzione più omogenea del bestiame, evitando che questo si concentri in aree ristrette del prato, portando alla diminuzione di specie e quindi all'impoverimento del nardeto.
  • Nelle zone centrali del pascolo, che risultavano molto impoverite a causa dell'elevata concentrazione del bestiame e caratterizzate da un'elevata copertura di nardo a scapito delle altre specie, si provveduto con l'erpicatura, per rompere le resistenti zolle di nardo, seguita dalla trasemina, di materiale autoctono. Tutti i semi utilizzati nel progetto sono di origine locale e nello specifico provengono dalla Valle dei Ratti, in parte dai nardeti e altri pascoli presenti nell'area circostante l'alpe Piempo e (per non impoverire troppo le popolazioni locali) anche da nardeti nella testata della Valle dei Ratti. Le sementi utilizzate sono state direttamente scelte e raccolte dai tecnici dell’Università degli Studi di Pavia nel contesto dei tratti migliori di prateria ascrivibili ai nardeti ricchi in specie e rappresentano un miscuglio di specie autoctone più rappresentative di tali habitat, sia sotto il profilo floristico che pabulare. 
  • Per migliorare ulteriormente la qualità del pascolo si è provveduto anche a un parziale spietramento.
Risultati

Dall'area interessata dal progetto sono scomparsi totalmente gli arbusti invadenti e la rinnovazione forestale di giovani esemplari di larice. Tale risultato è dovuto all’operazione di decespugliamento, mediante il quale si sono eliminate proprio le specie arbustive e arboree. Tra le specie specie eliminate dall’area vi sono Athyrium filix-foemina (L.) Roth, Betula pendula Roth, Daphne mezereum L., Larix decidua Miller, Rubus idaeus L., Sorbus aucuparia L. e Paris quadrifolia L., ma anche altre specie sono sensibilmente diminuite, come Rhododendron ferrugineum L., Lotus corniculatus L. e Trifolium alpinum L. Tali scomparse e diminuzioni sono da imputarsi alle operazioni di decespugliamento eseguite. Nel contempo, sono comparse nuove specie quali Achillea stricta Schleicher e Antennaria dioica (L.) Gaertner, mentre specie hanno aumentato la loro diffusione, quali Phleum alpinum L. e Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman. Queste nuove presenze/incrementi hanno segnalano un incremento nella diffusione di specie erbacee, attestando, di fatto, un incremento delle superfici dell’habitat 6230 (nardeto) e un miglioramento della qualità pabulare ed ecologica del pascolo (maggiore biodiversità e tipicità dell’habitat), aumentando la convenienza economica e la compatibilità naturalistica delle pratiche alpicolturali realizzate.

Oltre a promuovere la conservazione dei nardeti, i progetto ha consentito di proseguire le tradizionali attività pastorali e di mantenere le risorse storico-culturali alpine, in vista della fruizione eco-turistica incrementata anche dall’azione divulgativa del progetto stesso. La trasformazione dei nardeti impoveriti in nardeti ricchi in specie floristiche (orchidee) favorisce la conservazione della fauna selvatica (es. entomofauna), incrementando la biodiversità nel SIC e nella ZPS.

L’attuazione del progetto ha inoltre consentito l’adempimento di interventi prioritari previsti dal PdG e la conservazione in banca del germoplasma delle specie significative dei nardeti, utili sia in futuri interventi ambientali, sia come precauzione per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Valutazione complessiva del progetto

Nel complesso, il progetto è risultato efficace per il ripristino dei nardeti dell'habitat prioritario *6230. Nelle aree in cui si è effettuata la trasemina i risultati ottenuti sono stati un lieve miglioramento della qualità ecologico/pabulare del pascolo con nuove specie ed espansione delle entità tipiche del nardeto. Nelle aree in cui  è stato eseguito il decespugliamento i risultati sono stati un notevole miglioramento dello stato ecologico/pabulare dell’area, recuperando aree pascolive altrimenti impraticabili. Solo una frequenza di pascolo adeguata su queste aree recuperate potrà in futuro garantire l’effettivo contenimento (scomparsa?) dei cespugli. Dalle sperimentazioni effettuate è risultato che, laddove i cespugli invasivi abbiano colonizzato il pascolo, per recuperare pascoli a nardo è opportuno procedere al decespugliamento e successivamente seminare lungo solchi dati da erpicatura, sementi autoctone certificate tipiche dei nardeti, quali, ad esempio: Achillea moschata Wulfen, Anthoxanthum alpinum Love et Love, Campanula barbata L., Homogyne alpina (L.) Cass., Arnica montana L., Crepis aurea (L.) Cass., Festuca gruppo rubra L., Gnaphalium sylvaticum L., Polygonum bistorta L., Potentilla aurea L., Astrantia minor L., Campanula scheuchzeri Vill., Lotus corniculatus L., Silene dioica (L.) Clairv., Poa alpina L., Potentilla erecta (L.) Rauschel, Phleum rhaeticum (Humph.) Rauschert, Prunella vulgaris L., Silene vulgaris (Moench) Garcke, Trifolium alpinum L., Trifolium pratense L. ssp. nivale (Sieber) Asch. et Gr., Trifolium repens L., Veronica officinalis L.

Confrontando le due diverse operazioni generali, si nota come la trasemina abbia un costo dieci volte superiore, circa, rispetto al decespugliamento. Ma i risultati ottenuti non sono così superiori. Il decespugliamento nel breve periodo è superiore come effetto e probabilmente come efficacia, ma i risultati, per essere validi, andrebbero monitorati per più anni (almeno 10), mentre andrebbe effettuato un contemporaneo adeguato carico pascolivo. La trasemina potrebbe dare risultati migliori, ma in tempi più lunghi. Tuttavia, valutati i costi di quest’ultima, sarebbe auspicabile una modalità di trasemina differente, senza eseguire operazioni di preparazione del letto di semina mediante buche, ma seminando in solco, previo leggero scasso diffuso con erpice. 

E' risultata inoltre utile l’azione contemporanea di contenimento/eliminazione delle specie erbacee nitrofile, quali Rumex alpinus e Deshampsia caespitosa, per ottenere nuove superfici utili da seminare.

100% EFFICACIA
degli
interventi

Output

Ripopolamenti faunistici/floristici e azioni di contenimento delle specie alloctone invasive
  • Numero di specie vegetali ripopolate 23
  • Elenco delle specie vegetali ripopolate Achillea moschata Wulfen, Anthoxanthum alpinum Love et Love, Campanula barbata L., Homogyne alpina (L.) Cass., Arnica montana L., Crepis aurea (L.) Cass., Festuca gruppo rubra L., Gnaphalium sylvaticum L., Polygonum bistorta L., Potentilla aurea L., Astrantia minor L., Campanula scheuchzeri Vill., Lotus corniculatus L., Silene dioica (L.) Clairv., Poa alpina L., Potentilla erecta (L.) Rauschel, Phleum rhaeticum (Humph.) Rauschert, Prunella vulgaris L., Silene vulgaris (Moench) Garcke, Trifolium alpinum L., Trifolium pratense L. ssp. nivale (Sieber) Asch. et Gr., Trifolium repens L., Veronica officinalis L.,
Interventi di riqualificazione/creazione di habitat e di tutela delle specie
  • Numero di cenosi erbacee ripristinate 1
  • Estensione totale delle cenosi erbacee ripristinate 797 m2
  • Numero di cenosi erbacee create 1
  • Estensione totale delle cenosi erbacee create 797 m2
  • Numero di habitat ripristinati presenti nell'Allegato I Direttiva Habitat 1
  • Elenco e codice RETE NATURA 2000 per gli habitat ripristinati

    Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane e delle zone submontane dell’Europa continentale: *6230

Contatti

Ente capofila

Comunità Montana della Valchiavenna Via Lena Perpenti, 8/10 - 23022 CHIAVENNA (SO) ITALIA

http://www.cmvalchiavenna.gov.it

segreteria@cmvalchiavenna.it

Partner
  • Università degli Studi di Pavia - Dipartimento di Ecologia del Territorio

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