Biopa - I pascoli della biodiversità
Informazioni
Dati generali
Titolo
Biopa - I pascoli della biodiversità
Provincia
Sondrio
Date
Avvio: 01/05/2015
Conclusione: 01/05/2017
Ente capofila
Consorzio Parco Orobie Valtellinesi Via Toti, , 30/C - 23100 SONDRIO (SO) LOMBARDIA
Importi
Budget progetto 178.000 €
Contributo Fondazione Cariplo 95.000 €
Partner
- Fondazione Piero Fojanini di Studi Superiori
- Università degli Studi di Pavia
- Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus
Sinergie
Questo progetto è collegato al progetto 1 Biopa - I pascoli della biodiversità Ripristino della connettività e della biodiversità dei Pascoli a nardo in Val Gerola, finanziato da Fondazione Cariplo nell'ambito del bando Bando Connessione ecologica (2014)
Descrizione del progetto
Obiettivi
Come area di intervento si è scelta la Zona speciale di conservazione (ZSC) “IT2040027 – Valle del Bitto di
Gerola”: l’area è oggetto di un monitoraggio periodico, nell’ambito di ricerche del Parco delle Orobie
Valtellinesi sulla biodiversità floristica dall’anno 2006 e, quindi, si presta meglio di altre per un progetto pilota.
Il progetto prevede di attuare azioni concrete volte alla valorizzazione, alla connessione e all’incremento della
biodiversità dell’habitat 6230 – Nardeto ricco di specie, attraverso il miglioramento della matrice ambientale,
la riapertura delle aree inarbustite e la connessione tra le patches di nardeto isolate, nonché il mantenimento
delle aree a pascolo attraverso la gestione sostenibile delle stesse, grazie alla zonizzazione delle aree di
intervento scelte di comune accordo con gli alpeggiatori.
Ripristinare la connettività e la biodiversità dei pascoli di una rete di alpeggi pilota all’interno del Sito di
Importanza Comunitaria IT2040027 Valle del Bitto di Gerola (Fig. 1), attraverso un percorso condiviso con
gli alpeggiatori, che miri al miglioramento della matrice ambientale, alla riapertura e dalla gestione sostenibile
dei pascoli, caratterizzati localmente da isolamento e da riduzione della qualità floristica.
Azioni
Le attività di progetto prevedono:
- connessione delle diverse patches di nardeto: la connessione verrà favorita mediante azioni di taglio delle specie arbustive e legnose e miglioramento della matrice a pascolo con azioni di spietramento, aratura, erpicatura, trasemina ed arricchimenti floristici;
- monitoraggi floristici e faunistici (pre e post-intervento) per verificare l'aumento di connettività e l'effettiva efficacia degli interventi;
- incontri partecipati con gli alpeggiatori e i proprietari locali. Il coinvolgimento attivo degli alpeggiatori è condizione necessaria per garantire un meccanismo di sostenibilità nel tempo; senza una gestione adeguata, la connessione tra pascoli tenderebbe rapidamente ad interrompersi;
- attività di formazione dei fruitori per il monitoraggio della biodiversità, attività di comunicazione, realizzazione di un filmato-documentario e predisposione di linee guida al fine di poter esportare il progetto in contesti analoghi.
Risultati
I risultati attesi sono:
- realizzazione di corridoi tra pascoli a nardo attualmente isolati;
- aumento del numero di specie animali e vegetali nei nardeti attualmente caratterizzati da comunità vegetali povere di specie;
- aumento della superficie di habitat prioritario 6230* (formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane);
- realizzazione di un piano di gestione condiviso con gli stakeholders locali per favorire l'efficacia a lungo termine degli interventi realizzati;
- produzione di un filmato di comunicazione e di linee guida utili per esportare in contesti analoghi le pratiche effettuate.
Valutazione complessiva del progetto
Il progetto, fatte salve alcune modeste criticità, ha conseguito i risultati previsti, sia in termini di interventi di miglioramento ambientale, sia di formazione del personale addetto alla gestione dei pascoli.
Anche in termini di comunicazione i risultati ottenuti sono in linea con le attese.
Restano come patrimonio del progetto:
- le estensioni territoriali di habitat seminaturali recuperate ad una maggiore funzionalità ecologica e nel contempo produttiva;
- la rete di rapporti umani stabiliti con gli operatori del settore coinvolti, che hanno rafforzato la credibilità del Parco come soggetto gestore di Siti della Rete europea Natura 2000, nonché il ruolo delle organizzazioni tecniche coinvolte;
- le indicazioni acquisite in merito alla gestione dei pascoli e delle praterie secondarie d’alta quota che il Parco e la Fondazione Fojanini stanno già applicando nello sviluppo di altri progetti di miglioramento della biodiversità e delle connessioni ecologiche;
- le linee guida che sono oggetto di un accordo, tra il Parco e l’Associazione provinciale Allevatori di Sondrio (APA), secondo il quale I tecnici dell’APA diverranno diffusori delle buone pratiche individuate dal progetto presso tutti i loro associati nel corso delle periodiche visite tecniche negli alpeggi.
AZIONE 1: Zonazione di dettaglio degli interventi nell'area prescelta. Creazione di una base-line biologica e verifica del successo.
L’Università degli Studi di Pavia si è occupata, nell’ambito di questa azione coordinata dalla Fondazione Fojanini, di portare a termine la ricerca bibliografica della letteratura presente presso le banche dati scientifiche (Scopus e Web of Science). In particolare, sono stati individuati alcuni articoli aventi come oggetto di ricerca l’habitat nardeti ricchi di specie; tuttavia nessuno degli articoli individuati riguardava casi di ripristino e miglioramento dei pascoli a nardeti, quanto invece piuttosto l’impatto del pascolo o la caratterizzazione delle comunità a nardo in Europa centro-meridionale. Questo ha comportato la necessità di realizzare, nell’ambito degli interventi previsti dal progetto, una parcella sperimentale in cui sono stati testati diversi interventi di ripristino e arricchimento floristico descritti in dettaglio nell’azione 2.
AZIONE 2: Miglioramento della matrice ambientale mediante azioni dirette a sostegno della connettività e della biodiversità
Le attività previste nell’ambito dell’azione 2, coordinata dal Capofila, hanno previsto la raccolta di semi appartenenti a specie tipiche dell’habitat 6230*: Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane, la loro trasemina, nonché il coordinamento delle attività di coltivazione e piantumazione di pianto in vaso (affidata a conto terzi). I semi sono stati raccolti sia all’interno del SIC Valle del Bitto di Gerola, nelle aree limitrofe alle malghe oggetto di intervento, sia in altre aree della Valtellina (Bormiese e Livignasco). Quest’ultima operazione si è resa necessaria in quanto, nelle aree limitrofe alle malghe oggetto di intervento, le specie risultavano presenti in quantità ridotte o di difficile reperimento a causa del pascolo bovino. I semi raccolti sono stati utilizzati per la preparazione di mix per gli interventi di trasemina, contenenti ciascuno i semi di 20 specie tipiche delle praterie a nardo (tabella 1). Una parte dei semi è stata stoccata presso le strutture della Banca del germoplasma vegetale dell’Università di Pavia. La trasemina, mancando in letteratura informazioni sul ripristino degli habitat a nardo, è stata effettuata seguendo uno schema sperimentale che ha previsto l’utilizzo di due diverse densità di semina: bassa densità (3g/m2) ed alta densità (6g/m2). Vengono riportate di seguito le specie inserite all’interno dei mix, con la relativa quantità utilizzata nei due trattamenti.
L’Università di Pavia si è inoltre occupata di coordinare le attività di produzione e messa a dimora delle specie di interesse conservazionistico trapiantate nei pascoli della Malga Culino. Gli interventi di trapianto previsti, commissionati dall’Università di Pavia UNIPV ad una ditta esterna specializzata nella produzione di piante spontanee per i recuperi ambientali (Flora Conservation), hanno permesso la messa a dimora di circa 4000 piante, appartenenti a 6 specie diverse (Arnica montana L., Campanula barbata L., Geum montanum L., Pilosella lactucella (Wallr.) P.D.Sell & C.West, Potentilla aurea L. e Veronica bellidioides L.). Una parte delle piante è stata impiegata anche per la creazione di un’aiuola dimostrativa (display garden) realizzata nei pressi del rifugio Bar Bianco, situato vicino alla zona di intervento.
90%
EFFICACIA
degli
interventi
Output
Interventi di riqualificazione/creazione di habitat e di tutela delle specie
- Numero di nuovi habitat creati presenti nell'allegato I Direttiva Habitat 1
-
Elenco e codice RETE NATURA 2000 per i nuovi habitat creati
: habitat 6230*:
Contatti
Ente capofila
Consorzio Parco Orobie Valtellinesi Via Toti, , 30/C - 23100 SONDRIO (SO) LOMBARDIA
Partner
- Fondazione Piero Fojanini di Studi Superiori
- Università degli Studi di Pavia
- Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus
Gli altri progetti dell'Ente
Tutelare e valorizzare la biodiversità (2007)
Elaborazione del piano di gestione del Sito di importanza Comunitaria “IT2040028 - VALLE DEL BITTO DI ALBAREDO”
Mappa degli interventi
Nessun intervento georeferenziato per questo progetto.
Allegati
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Contributo 133.000 €