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"Species Per Aquam - Potenziamento di due aree sorgenti (Paludi di Arsago e Lago di Comabbio) per il consolidamento della connessione ecologica tra la Valle del Ticino e le Alpi"

Informazioni

Dati generali

Bando

Connessione ecologica (2015)

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Titolo

"Species Per Aquam - Potenziamento di due aree sorgenti (Paludi di Arsago e Lago di Comabbio) per il consolidamento della connessione ecologica tra la Valle del Ticino e le Alpi"

Localizzazione
  • SOMMA LOMBARDO
  • BESNATE
  • ARSAGO SEPRIO
  • VERGIATE
  • MERCALLO
  • COMABBIO
  • TERNATE
  • VARANO BORGHI
  • GALLARATE
Provincia

Varese

Date

Avvio: 01/02/2016

Conclusione: 31/12/2019

Ente capofila

Parco Lombardo della Valle del Ticino Via Isonzo, 3 - 20013 MAGENTA (MI) LOMBARDIA

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Importi

Budget progetto 496.597 €

Contributo Fondazione Cariplo 462.000 €

Partner
  • Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Altri finanziatori
  • SNAM

Sinergie

Questo progetto è collegato al progetto LIFE-INSUBRICUS Urgent actions for long-term conservation of Pelobates fuscus INSUBRICUS in the distribution area, finanziato da PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO (CAPOFILA) nell'ambito del PROGRAMMA LIFE NATURA (2019)

Descrizione del progetto

Obiettivi

Il progetto mira a potenziare la Rete Ecologica Regionale attraverso il rafforzamento della matrice ambientale delle aree sorgenti di biodiversità della ZSC (Zona Speciale di Conservazione) Lago di Comabbio e ZSC Paludi di Arsago. In particolare, gli obiettivi del progetto sono:

- aumento della permeabilità della matrice ambientale a scala locale nell'intorno del Lago di Comabbio, a favore dell'avifauna di interesse conservazionistico di grandi dimensioni;

- potenziamento della funzione di area sorgente svolta dal Lago di Comabbio per le specie ornitiche acquatiche di interesse conservazionistico nella fascia ripariale a formazioni di macrofite emergenti di grande taglia;

- miglioramento della rete ecologica nell'area delle Paludi di Arsago, al fine di connettere i nuclei isolati e incrementare lo scambio genetico della più importante meta-popolazione italiana di Pelobate fosco, migliorando lo stato conservazionistico della specie target e delle altre specie di anfibi presenti.

Azioni

Il progetto si è sviluppato secondo le seguenti azioni:

  • messa in sicurezza delle linee elettriche aeree poste nei pressi del Lago di Comabbio e della Palude Brabbia tramite la posa di spirali colorate sui cavi aerei (8 linee elettriche per una lunghezza totale di 10 chilometri);
  • riqualificazione del canneto nel Lago di Comabbio mediante controllo delle piante acquatiche aliene (Saurus cernuus);
  • contenimento del pesce Siluro nel Lago di Comabbio tramite campagne di pesca con reti e 15 camapagne di pesca elettrica;
  • riqualificazione delle zone umide delle Paludi di Arsago (realizzazione nuovi siti riproduttivi tramite scavo di stagni e acquitrini, posa di chiuse regolabili con soglie di massimo e minimo idrometrico, regolazione di livelli idrici e regimazione del flusso, riprofilatura dei fossi e dei fondi degli stagni, sfalci);
  • ripopolamento dei nuclei isolati di Pelobates fuscus mediante traslocazione di ovature nelle Paludi di Arsago;
  • monitoraggio erpetologico (trappole a caduta) e ornitologico (punti di ascolto e transetti lineari);
  • comunicazione e sensibilizzazione (materiale informativo, video, sito web, 2 quaderni didattici, 8 pannelli divulgativi, 25.000 copie depliant).
Risultati

Si riportano di seguito i risultati della azioni di progetto:

  • Messa in sicurezza di linee elettriche nei pressi del Lago di Comabbio:

    l’intervento ha coinvolto un totale 6 linee, 4 delle quali localizzate in loc. Torbiera Gaggio e 2 in loc. Stagno di Mercallo, per una lunghezza di circa 3,5 Km di linee Terna e 2,2 Km di linee E-distribuzione. Il Parco del Ticino ha coordinato l’esecuzione dell’intervento, la cui progettazione ed esecuzione è stata curata direttamente da Terna Spa ed E-distribuzione. Fondazione Lombardia per l’Ambiente ha svolto un ruolo di supervisione scientifica, affiancamento alla progettazione ed esecuzione delle opere e di monitoraggio dell’avifauna.

  • Riqualificazione del canneto nel Lago di Comabbio:

    l’azione di progetto consisteva nella riqualificazione del canneto del Lago di Comabbio con rimozione, dove presente, della specie esotica, il Saururus cernuus (Coda di lucertola). La specie fino all’anno 2015 è sempre rimasta localizzata in un’area di poche centinaia di metri di sponda in comune di Varano Borghi (VA). A questa rimozione sarebbe stata associata la ripiantumazione del canneto. L’azione doveva iniziare nell’estate 2016, ma il 4 agosto 2016 un’intensa tromba d’aria sul Lago di Comabbio ha letteralmente devastato il territorio di Varano Borghi, azzerando la vegetazione (canneto, Saururus ed altro) dell’area di progetto. Non potendosi più distinguere la vegetazione, non è stato quindi possibile effettuare le attività previste. L’azione è stata quindi ripresa nella primavera 2017, con lo sviluppo primaverile delle piante acquatiche, e con la verifica della presenza e distribuzione del Saururus. E’ apparso subito evidente, già partendo dall’area di progetto, che il Saururus era chiaramente molto più diffuso rispetto all’anno precedente, tanto da risultare presente anche in altre aree prima non colonizzate. Si è deciso quindi di effettuare un rilievo di dettaglio della sua presenza lungo l’intero perimetro lacustre, per verificare lo stato di fatto. Le verifiche hanno purtroppo mostrato la presenza di una ventina di nuclei, distribuiti su gran parte delle sponde lacustri, con alcune aree particolarmente critiche (es. ontaneta invasa da S. cernuus anche su terreno asciutto). La giustificazione di questa esplosione è probabilmente legata alla tromba d’aria del 2016. In data 12 luglio 2017 è stato organizzato un sopralluogo tecnico con i partner di progetto (Parco del Ticino e FLA), percorrendo in barca le rive del lago e valutando la situazione per ipotizzare una nuova strategia di lavoro. In particolare, è apparso evidente che la rimozione della pianta da un’area limitata rispetto alla sua attuale diffusione, non avrebbe portato ad alcun risultato concreto in termini di eradicazione. Al contempo, date le scarse conoscenze disponibili su di essa, si è ritenuto necessario attivare un monitoraggio e alcuni approfondimenti sull’ecologia della pianta esotica, utili per comprendere l’evoluzione, le minacce alle componenti vegetali e animali autoctone, e i metodi per fronteggiarne l’espansione. Sono stati quindi effettuati due rilievi annui: uno tardo primaverile e uno al termine della stagione vegetativa, (settembre-ottobre) per valutare il ritmo di crescita annuale. Analogo doppio rilievo, a inizio e fine stagione, è stato ripetuto nel 2018. È stato anche realizzato un intervento pilota di eradicazione con escavatore meccanico dalla sponda, su un tratto limitato di 15-20 metri. Essendo la prima volta che veniva effettuata un'operazione di questo tipo, è stato successivamente verificato che nell’area di intervento il Saururus non è ancora ricomparso, mentre sta spuntando qualche cannuccia. Il monitoraggio, i cui rilievi sono stati condotti nel 2017 e 2018, ha evidenziato l'invasività della specie e la sua capacità di adattarsi a condizioni molto diverse legate sia alla differente struttura delle sponde, sia alle variazioni delle stesse dovute all'alternarsi, in questi due anni, di periodi di secca prolungati a periodi in cui il livello del lago è aumentato repentinamente. Si possono così riassumere i risultati dei rilievi effettuati:

    -          la superficie colonizzata è passata in due anni da 3.274 a 4.465 m2, raggiungendo così un aumento percentuale del 36% tra il primo e il quarto monitoraggio.

    È significativo notare come l'aumento non sia stato graduale ma concentrato nella stagione estiva 2018, con un aumento da luglio a settembre pari al 23% mentre era stato solo del 10% tra la primavera 2017 e quella dell'anno successivo.

    La prova di eradicazione meccanica, oltre ai problemi legati allo smaltimento del materiale, alla difficoltà di un’eventuale esecuzione in alcune aree e alla distruzione del canneto, non è valutabile, in questo monitoraggio, in termini di efficacia. L’impossibilità di rimuovere efficacemente gli apparati radicali, a meno di un’azione fortemente invasiva e distruttiva dell’interra cenosi ripariale, dà in ogni caso poche speranze di efficacia di questo tipo di controllo. Visti i risultati delle attività di monitoraggio che hanno segnalato un grande potenziale invasivo di S. cernuus si è provveduto a fare una segnalazione a Regione Lombardia che ha inserito la specie fra quelle su cui intervenire nell’ambito delle azioni di contrasto alle specie esotiche del LIFE GESTIRE 2020.

  • Contenimento di Silurus glanis nel Lago di Comabbio: sonostate effettuate 93 campagne di cattura, 72 delle quali eseguite con reti e 21 con elettropesca. Complessivamente sono state calate reti per uno sviluppo lineare di circa 62 km, pari ad una media di circa 870 m di rete a campagna. L’elettropesca ha insistito mediamente su 2,1 Km di lago a campagna, per un’estensione lineare complessiva di oltre 45 km. Sulla base dell’esperienza maturata dal Parco del Ticino, in sede di presentazione del progetto è stata ipotizzata una resa dell’azione di rimozione pari a un numero indicativo di 700-800 esemplari di varie taglie corrispondente a circa 6,5 tonnellate di siluro. Al termine dell’intero progetto le campagne di contenimento hanno portato alla cattura di 6.442 kg di siluro per un totale di 886 individui, pienamente in linea con quanto ipotizzato. L’analisi dei dati ha evidenziato un progressivo calo delle catture in termini sia di biomassa sia di numero di individui. In particolare, relativamente alla biomassa rimossa emerge una resa più che dimezzata dal primo all’ultimo anno di campionamento, a segnale di una presumibile riduzione della popolazione di siluro nel lago, conseguente all’attività di contenimento svolta.

    I campionamenti effettuati hanno permesso di delineare un quadro generale della comunità ittica presente nel lago. Essa risulta composta da 13 specie 6 delle quali sono esotiche. La comunità ittica non evidenzia particolari differenze rispetto a quanto osservato nei precedenti anni. Si evidenzia comunque un lieve incremento in termini di abbondanza della popolazione di luccio, specie predatrice in diretta competizione alimentare con il siluro.

  • Realizzazione degli interventi di potenziamento delle zone umide delle Paludi di Arsago: L'azione ha consentito il potenziamento delle zone umide di presenza del Pelobate fosco sia nell'area di Arsago Seprio e Somma Lombardo (dove sono presenti i nuclei più consistenti) che nei comuni di Besnate e Gallarate (dove sono presenti piccole popolazioni attualmente isolate). Si è intervenuti attraverso la realizzazione di nuove zone umide, il ripristino di corpi idrici interrati, il miglioramento della vocazionalità di alcuni siti riproduttivi mediante la posa di chiuse regolabili con soglie di massimo e minimo. Sempre per aumentare la vocazionalità di alcuni siti riproduttivi sono state eseguite anche azioni di sfalcio e decespugliamento e tagli selvicolturali di sfoltimento.

  • Ripopolamento dei nuclei isolati di Pelobates fuscus mediante traslocazione di ovature (Paludi di Arsago): L'azione ha previsto il recupero di alcune ovature di Pelobates fuscusda siti di maggior densità che sono state traslocate nei siti isolati (Besnate e Gallarate), dove sono stati allevati in condizioni di semi-cattività. La metodologia ha previsto il trasferimento delle ovature in gabbiette in fine rete metallica di 50x50x100 cm, che sonno state posizionate semisommerse nelle zone umide; dopo la schiusa le larve sono state alimentate artificialmente per alcune settimane e quindi rilasciate a più riprese nello stesso stagno al raggiungimento di dimensioni corporee adeguate a sfuggire alla maggior parte dei predatori naturali. Il piano di ripopolamento prevedeva il trasferimento di un quantitativo di girini di Pelobate fosco corrispondente ad un totale di 32 ovature equivalenti per ciascun anno di progetto (triennio 2016-2018). Nel 2016 per il ripopolamento sono state utilizzate 76 ovature: 44 sono state traslocate direttamente, dopo essere state recuperate da siti in asciutta, mentre 32 sono state fatte schiudere in apposite gabbie in condizione di semi-cattività per dare seguito alle fasi di allevamento e traslocazione dei girini come pianificato. I siti designati per le operazioni di ripopolamento sono stati la Palude della Moriggia (GAL01) e la Lagozzetta (ARS21), dove sono state rilasciate le ultime larve per il rafforzo delle popolazioni presenti a nord del raccordo autostradale A8/A26. Nel complesso nel 2018 sono stati rilasciati 8.551 girini nella Palude della Moriggia e 14.211 nello stagno di Fontanavecchia (in totale 22.762 girini).

  • Monitoraggio dell'efficacia degli interventi di rafforzamento della matrice ambientale:

    Gli obiettivi che il monitoraggio erpetologico si proponeva di conseguire possono essere delineati come segue:

    • Effettuare una stima quantitativa dell’entità della popolazione con riferimento ad alcune stazioni di riproduzione utilizzate come campione;
    • Studiare la fenologia della popolazione durante il periodo riproduttivo;
    • Studiarne il dimorfismo sessuale per quanto riguarda gli aspetti ponderali e dimensionali;
    • Valutare eventuali direzioni di migrazione preferenziale in relazione alle caratteristiche dell’ambiente terrestre circostante;
    • Conteggiare il numero dei metamorfosati per stabilire il successo riproduttivo e il tasso di reclutamento annuo;
    • Valutare la capacità di dispersione in base agli individui marcati nel 2013 e 2016, ricatturati nel 2016 e 2018;
    • Marcare un ulteriore campione di neometamorfosati per valutazioni in merito alla capacità di dispersione giovanile, al flusso di individui fra singoli demi costituenti la metapopolazione di Pelobates fuscus insubricus della ZSC paludi di Arsago.
    • Incrementare la variabilità genetica delle popolazioni più isolate e rafforzarne il contingente demografico mediante operazioni di ripopolamento con girini allevati in condizioni protette per aumentare il successo di metamorfosi dei riproduttori e traslocazione di ovature a rischio di disseccamento.

    Nel corso del 2016, a fronte degli obiettivi del progetto e dei risultati ottenuti negli studi pregressi (Eusebio Bergò et al., 2012, 2013, 2014), sono stati scelti 6 siti per lo svolgimento delle indagini di approfondimento con sistemi di cattura. Le aree umide della Peverascia e della Madonna della Ghianda sono state cinte da barriere complete per il conteggio di tutti gli effettivi (così da mantenere anche una confrontabilità con gli studi pregressi), mentre i restanti siti sono state posate barriere parziali. Nel corso del 2017 è stata eseguita un’indagine di tipo qualitativo e semi quantitativo, che ha incluso quasi tutte le aree umide presenti nell’area di studio e tutte quelle di presenza confermata negli studi precedenti di Pelobates fuscus insubricus. Nel 2018 ai risultati ottenuti nelle indagini del primo anno di progetto (Eusebio Bergò et al., 2017) sono state definite le aree umide da utilizzare per il secondo anno di monitoraggio quantitativo con barriere, scartando i siti con barriere parziali che nello studio precedente avevano dato scarsi risultati (Vernolo ARS16 e Fosso dell’Ontaneto ARS12) confermando 4 delle 6 precedenti stazioni di monitoraggio (Peverascia ARS01, Palude Pollini ARS06, Madonna della Ghianda ARS15 e Mezzana superiore ARS02). La barriera della Mezzana Superiore da parziale (2016) è stata resa completa (2018) quadruplicando la sua estensione, mentre la barriera della Palude Pollini è stata raddoppiata rispetto al 2016 pur rimanendo sempre del tipo parziale. Analogamente al 2017, l’indagine 2019 (realizzata grazie alla proroga del progetto) è stata svolta unicamente con metodologie di tipo qualitativo e semi quantitativo, e ha incluso tutte le aree di presenza di Pelobates fuscus insubricus. Dalle indagini è emerso che il sito con la popolazione più consistente risulta essere l’acquitrino Peverascia, con oltre 600 individui nel 2016 e circa 800 nel 2018; la popolazione presso l’acquitrino Madonna della Ghianda risultava composta da circa 100 individui nel 2016 e oltre 200 nel 2018. In entrambe le stazioni, quindi, è stata osservata una crescita della popolazione nel 2018 rispetto al 2016; l’incremento è risultato nettamente superiore presso il sito Madonna della Ghianda, dove la popolazione è praticamente raddoppiata. Considerando che il numero di individui riproduttivi dipende principalmente dal successo di metamorfosi e che il tempo per il raggiungimento della maturità sessuale è di almeno 2 anni, le ipotesi di tale incremento devono essere ricercate nelle stagioni precedenti al 2017; in particolare il buon successo di metamorfosi registrato nel 2016 in entrambi i siti (quantificato con il sistema barriera e trappole a caduta) ha sicuramente contribuito all’incremento osservato nel 2018. Il sito della Mezzana superiore, monitorato con barriera completa unicamente nel 2018, ha rivelato la presenza di una popolazione assai numerosa, pari a 573 individui, più del doppio del sito di Madonna della Ghianda. La dimensione dei metamorfosati osservata nel 2016, le maggiori fra tutte le stazioni oggetto di monitoraggio, riferisce inoltre ottime potenzialità per questo sito anche dal punto di vista dell’idoneità dell’habitat acquatico.

     Monitoraggio ornitologico

    Il monitoraggio ornitologico è stato condotto nel 2016 - 2019 e ha interessato le aree di studio ZSC “Lago di Comabbio”, ZSC “Paludi di Arsago” e le aree interessate dalla messa in sicurezza di linee elettriche localizzate nei pressi  del  Lago di Comabbio,  in  particolare tra lo specchio lacustre,  il  Parco del Ticino  a sud - est  e  la Riserva  Naturale Regionale  Palude Brabbia  a nord - est. Sono stati utilizzati metodi standardizzati di monitoraggio ornitologico quali il “mappaggio” e i “transetti lineari”  (Bibby et al., 2000) secondo le modalità esposte nella relativa relazione (allegato). Per ogni area di studio la relazione commenta i risultati ottenuti relativamente alle specie target del progetto SPA  e ad altre specie di interesse conservazionistico.  Per le specie target sono state realizzate delle griglie di quadrati di 200X200 metri, utilizzata per la realizzazione di mappe di distribuzione in periodo riproduttivo e/o in migrazione/svernamento. Nel periodo 01/01/2016 – 31/12/2019 nella ZSC “Lago di Comabbio” sono state complessivamente rilevate 106 specie di Uccelli, ovvero il 33, 1 % delle 320 specie note per i parchi della Valle del Ticino, delle quali 52 nidificanti certe o probabili, ovvero il 38,5% delle 135 specie nidificanti certe o probabili nei parchi della Valle del Ticino (Casale, 2015). I non Passeriformi e i Passeriformi sono 53 (50%). Di tali specie, 16 sono di interesse comunitario in quanto inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli 2009/147/CE e 29  risultano classificate come di interesse conservazionistico in Europa (SPEC  -  Species of European Conservation Concern ;  BirdLife International ,  2017). Le specie target dell’attività di monitoraggio sono quelle indicate di seguito: Moretta tabaccata, Nibbio bruno, Falco di palude, Airone rosso, Airone bianco maggiore, Tarabusino, Folaga, Svasso maggiore, Cannaiola comune, Cannareccione, Tarabuso, Porciglione, Martin pescatore.

    MONITORAGGIO DEGLI UCCELLI NELLA ZSC “ PALUDI DI ARSAGO”

    Nel periodo 01/01/2016 – 31/12/2019 nella ZSC “Paludi di Arsago” sono state complessivamente rilevate 109 specie di Uccelli, ovvero il 34,1 % delle 320 specie note per i parchi della Valle del Ticino, delle quali 46 nidificanti certe o probabili, ovvero il 34,1 % delle 135 specie nidificanti certe o probabili nei parchi della Valle del Ticino (Casale, 2015). I non Passeriformi sono 48 (44,0 %), mentre i Passeriformi 61 (56,0 %). Di tali specie, 11 sono di interesse comunitario in quanto inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli 2009/147/CE e 32 risultano classificate come di interesse conservazionistico in Europa (SPEC - Species of European Conservation Concern ; BirdLife International, 2017). Le specie target Paludi di Arsago dell’attività di monitoraggio sono quelle indicate di seguito: Tuffetto, Folaga, Fanello, Averla piccola, Zigolo giallo, Zigolo muciatto, Porciglione, Migliarino di palude. Nel 2016 - 2019 il monitoraggio dell’avifauna nei pressi delle linee elettriche è stato focalizzato nella torbiera del Gaggio, ove sono collocate buona parte delle linee aree oggetto di interventi di messa in sicurezza a favore dell’avifauna di medio - grandi dimensioni, svolti nel gennaio 2017. Vi sono state rilevate complessivamente 63 specie, 30 delle quali (47,6%) risultano da dati bibliografici (Rubolini et al. 2005) potenzialmente minacciate dalla collisione con linee aeree o da elettrocuzione e 6 di esse (20,0 % di quelle potenzialmente minacciate) sono di interesse comunitario. Non sono stati rinvenuti individui feriti o uccisi a causa di collisione o elettrocuzione. Le specie target per il monitoraggio dell’avifauna nei pressi delle linee elettriche sono stati Airone cenerino, Nitticora, Nibbio bruno, Airone bianco maggiore, Falco pellegrino e Falco pecchiaiolo, sono state osservate anche altre specie citate in relazione (Falco pescatore e rapaci nidificanti).

  • Didattica, divulgazione e sensibilizzazione: 

  • L’azione è stata svolta da un gruppo multidisciplinare comprendente specialisti esperti di divulgazione scientifica ed educazione ambientale, web designer, documentaristi. L’azione ha previsto le seguenti attività.

È stato creato, pubblicato e aggiornato il sito web dedicato al progetto www.speciesperaquam.it.

È stato effettuato il restyling grafico ed è stato ristampato in 2.500 copie il Quaderno del Lago. Il quaderno è stato poi divulgato attraverso una lettera di presentazione inviata alle direzioni degli Istituti comprensivi delle scuole secondarie e primarie dei paesi rivieraschi e consegnato ad alcune scuole primarie e secondarie di primo grado. In particolare è stato distribuito nelle classi terze, quarte e/o quinte delle scuole primarie di Varano Borghi e Ternate e nelle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado di Varano Borghi nel 2017. Sempre nel 2017 è stato utilizzato per un'attività di raccordo tra le classi quinte delle primarie di Varano B. e Ternate e le classi prime della scuola Secondaria di primo grado di Varano Borghi, con una visita al lago ed una lezione sul campo, presso il parco di Varano Borghi. Nell'inverno 2018 il quaderno è stato utilizzato e promosso in una seconda lezione, tenutasi in classe V, presso la scuola primaria di Ternate e poi nel 2019 è stato di nuovo impiegato in due occasioni: una lezione alla classe terza della primaria di Varano Borghi e una lezione di benvenuto ai ragazzi delle nuove prime classi della Secondaria di Varano Borghi a settembre 2019, presso il Parco Berrini a Ternate;

È stato realizzato e pubblicato in 2.100 copie il quaderno didattico Il pelobate delle paludi, illustrativo delle risorse naturali e delle funzioni ecologiche presenti nelle aree umide oggetto di interesse, con un taglio fortemente interattivo e didattico.

Sono stati realizzati 4 pannelli divulgativi, illustrativi del progetto, delle risorse naturali dei luoghi, di Rete Natura 2000 e dei comportamenti adeguati da assumere ai fini del minore disturbo possibile della fauna selvatica;

-       È stato pubblicato un depliant a 3 ante, formato indicativo A4 (6 facciate), in 5.000 copie, illustrativo del progetto (soggetti coinvolti, obiettivi, azioni, risultati attesi), che è stato distribuito in diverse occasioni di presentazione;

-       Sono state organizzate una serie di iniziative di disseminazione:

due serate organizzate presso  i Comuni: in data 6 ottobre 2017 a Arsago Seprio nell’ambito delle iniziative di #HerpeThon2017, la maratona nazionale, coordinata dalla Societas Herpetologica Italica, nata per far conoscere e favorire le azioni di conservazione e di salvaguardia dell’erpetofauna, che ha affrontato il tema “pozze per anfibi & rifugi per rettili” e a Vergiate (VA), il 18 maggio 2017;

in collaborazione con il Life Gestire di Regione Lombardia in data 6 maggio 2017 dalle 14 alle 18.30 si è tenuto un incontro “Dal Pelobate fosco al Tritone, l'erpetofauna del Parco del Ticino: riconoscimento e monitoraggio” che comprende una parte teorica e una pratica in campo, presso la ZSC “Paludi di Arsago”, finalizzata al riconoscimento delle principali specie presenti nel sito erpetologico di rilevanza nazionale;

  • in data 22.3.2018 si sono tenute presso la scuola primaria ‘Milite Ignoto’ della frazione Mezzana del comune di Somma Lombardo delle lezioni rivolte a tutte le classi della scuola sulle zone umide, sulla loro ecologia e sul progetto in corso di realizzazione, a queste è seguita per tutte le classi un’uscita didattica presso l’acquitrino di Madonna della Ghianda nel corso del quale la scuola ha formalizzato l’adozione dell’area umida e ha messo a dimora degli alberi;
  • è stato prodotto un video-documentario di progetto in lingua italiana (https://vimeo.com/289121271) e in lingua inglese (https://vimeo.com/387998599) che è stato pubblicato e reso disponibile sul sito di progetto. E’ stata anche effettuata una campagna tramite social che aveva come obiettivo la promozione e la diffusione del documentario Species per Aquam attraverso la promozione di un post Facebook (uno in lingua italiana e uno in lingua inglese). La promozione ha prodotto ottimi risultati in particolare per il video in lingua italiana. L’andamento generale è stato ottimo, con un ottimo rapporto tra l’importo speso e le interazioni/visualizzazioni ottenute con un totale di persone raggiunte pari a 142.450 e 113.619 visualizzazioni del video nell’arco di tempo compreso tra il 22 aprile 2020 e il 13 maggio 2020.
  • sono state prodotte le “Linee guida di conservazione del pelobate”, i cui costi di realizzazione sono stati sostenuti direttamente dal Parco del Ticino. Per questo motivo le linee guida non sono elencate né tra i risultati attesi né tra i prodotti identificabili dell’azione. Preme sottolineare che, comunque, la pubblicazione reca il logo di Fondazione Cariplo, dal momento che la redazione si è basata sull’esperienza maturata nel corso del progetto.

Valutazione complessiva del progetto

Nel complesso si ritiene che il progetto abbia avuto ricadute molto positive rispetto alle azioni intraprese. I monitoraggi delle aree umide in cui si è intervenuti a favore del Pelobate hanno mostrato un incremento del numero di individui complessivi rinvenuti (circa 1200 nella campagna 2016 e 2400 nel 2018).

I monitoraggi ornitologici presso il Lago di Comabbio hanno permesso in primo luogo di ottenere un quadro completo e aggiornato delle specie, numerose delle quali di interesse conservazionistico, che frequentano la ZSC durante la nidificazione, la migrazione o lo svernamento, con dati numerici e trend di popolazione che risultano di notevole interesse in ottica di future scelte per la gestione e la pianificazione del sito Natura 2000. Le specie target del progetto SPA legate a questo sito sono state tutte rilevate nel corso del 2016-2019. le campagne effettuate presso le Paludi di Arsago.

I monitoraggi hanno permesso in primo luogo di ottenere un quadro completo e aggiornato delle specie di Uccelli, numerose delle quali di interesse conservazionistico, che frequentano la ZSC durante la nidificazione, la migrazione o lo svernamento, con dati numerici e trend di popolazione che risultano di notevole interesse in ottica di future scelte per la gestione e la pianificazione del sito Natura 2000. Nel corso del 2016-2019 sono state rilevate 8 specie target legate a questo sito, ovvero Averla piccola, Fanello, Folaga, Migliarino di palude, Porciglione, Tuffetto, Zigolo giallo, Zigolo muciatto.

Di particolare rilievo per l’avifauna delle zone umide sono risultati gli interventi di innalzamento del livello delle acque per:
- la zona umida della Peverascia, che ha portato alla colonizzazione in periodo riproduttivo di Tuffetto e Folaga e durante le migrazioni al suo utilizzo come luogo di sosta e alimentazione per specie di interesse conservazionistico come Airone bianco maggiore, Moretta tabaccata, Marzaiola e Migliarino di palude;
- la zona umida di Mezzana, che ha portato all’insediamento di Tuffetto e dell’unico territorio di Porciglione rilevato nella ZSC “Paludi di Arsago”;
- la zona umida delle Tre Bozze di Arsago, utilizzata per la sosta migratoria da Nitticora.

Linee elettriche in località “Torbiera del Gaggio”: l’area si è rivelata un importante sito di transito e di sosta ed alimentazione per numerose specie di medio-grandi dimensioni, potenzialmente a rischio di collisione con i cavi o di elettrocuzione. Di particolare rilievo risulta la frequentazione dell’area da parte di Falco pescatore (migrazione) e Nibbio bruno (migrazione e nidificazione), considerate tra le specie maggiormente minacciate in Europa dalla collisione o elettrocuzione con cavi elettrici. Non è stato rilevato alcun individuo morto o ferito.

Per quanto riguarda le campagne di rimozione del siluro l’obiettivo prefissato è stato pienamente raggiunto, con un totale di 886 siluri catturati pari ad un peso complessivo di oltre 6,4 t. Suddividendo il campione non in termini di anni di progetto ma in periodi di 12 mesi partendo dall’inizio delle attività (settembre 2016) ed esprimendo la resa di cattura su numero di campagne realizzate, si osserva un progressivo calo delle catture in termini sia di biomassa sia di numero di individui. In particolare, relativamente alla biomassa rimossa emerge una resa più che dimezzata dal primo all’ultimo anno di campionamento, a segnale di una presumibile riduzione della popolazione di siluro nel lago, conseguente all’attività di contenimento svolta.

Punti di forza:

  • realizzazione di sistemi di regolazione per la gestione dell'idroperiodo delle aree umide che hanno consentito di mantenere livelli ottimali anche in periodi molto critici da un punto di vista delle precipitazioni;
  • continuatività degli interventi di rimozione del siluro per 4 anni;
  • lo schema di allevamento che ha coinvolto un elevato numero di stazioni ha permesso di testare l’idoneità ambientale di una più ampia gamma di stazioni rispetto allo sviluppo larvale, ha permesso di raccogliere informazioni molto utili per raggiungere gli ottimi risultati conseguiti nell'ambito del progetto.

Punti di debolezza:

  • atti di vandalismo sulle chiuse;
  • non essere riusciti a effettuare l'intervento sul Saurus cernuus prima della tromba d'aria che l'ha diffuso in tutto il lago (che comunque è stato un intervento imprevedibile).

100% EFFICACIA
degli
interventi

Output

Ripopolamenti faunistici/floristici e azioni di contenimento delle specie alloctone invasive
  • Numero di specie animali ripopolate 1
  • Elenco delle specie animali ripopolate Pelobates fuscus insubricus
  • Numero di specie vegetali aliene contenute 1
  • Elenco delle specie vegetali aliene contenute Saururus cernuus
Interventi di riqualificazione/creazione di habitat e di tutela delle specie
  • Numero di aree umide riqualificate 7
  • Estensione totale delle aree umide riqualificate 90.000 m2
  • Numero di specie animali prioritarie tutelate presenti nell'Allegato II Direttiva Habitat 1
  • Pelobates fuscus insubricus
  • Numero di specie avifauna tutelate presenti nell'Allegato I Direttiva Uccelli 16
  • Elenco delle specie avifauna tutelate Airone bianco maggiore, Airone rosso, Falco di palude, Falco pecchiaiolo, Falco pescatore, Garzetta, Martin pescatore, Mignattino comune, Moretta tabaccata, Nibbio bruno, Nibbio reale, Nitticora, Pellicano comune, Picchio nero, Tarabusino, Tarabuso
  • messa in sicurezza linee elettriche 5,7 chilometri
Attività di monitoraggio
  • Monitoraggio faunistico ex ante
    Numero di specie monitorate: 1
    Elenco delle specie monitorate: Pelobate fuscus insubricus
    Numero di stagioni di campo: 1
  • Monitoraggio faunistico ex post
    Numero di specie monitorate: 1
    Elenco delle specie monitorate: Pelobate fuscus insubricus
    Numero di stagioni di campo: 2
Attività/interventi di fruizione/divulgazione/sensibilizzazione
  • Numero di eventi di divulgazione 4

Contatti

Ente capofila

Parco Lombardo della Valle del Ticino Via Isonzo, 3 - 20013 MAGENTA (MI) LOMBARDIA

https://www.parcoticino.it

direzione@parcoticino.it

Partner
  • Fondazione Lombardia per l’Ambiente

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