Gestione degli habitat di interesse comunitario nel SIC Valle Santa Croce-Valle del Curone
Informazioni
Dati generali
Titolo
Gestione degli habitat di interesse comunitario nel SIC Valle Santa Croce-Valle del Curone
Localizzazione
- SIC Valle Santa Croce - Valle del Curone (LECCO)
Provincia
Lecco
Date
Avvio: 01/04/2008
Conclusione: 31/12/2010
Ente capofila
Consorzio di gestione Parco regionale di Montevecchia e Valle del Curone Loc Butto, 1 - 23874 MONTEVECCHIA (LC) ITALIA
Importi
Budget progetto 239.787 €
Contributo Fondazione Cariplo 144.000 €
Altri finanziatori
- Regione Lombardia
Sinergie
Questo progetto è collegato al progetto Conservazione SIC Valle Santa Croce -Valle del Curone, finanziato da Commissione Europea nell'ambito del Progetti LIFE (1998 e 2000)
Questo progetto è collegato al progetto Potenziamento della Rete Ecologica nel Parco di Montevecchia e Valle del Curone, finanziato da Regione Lombardia nell'ambito del Finanaziamento straordinario Rete Ecologica (2009)
Descrizione del progetto
Obiettivi
Obiettivo del progetto è il miglioramento di alcuni habitat del Parco: prati magri, praterie magre da fieno di bassa quota, stagni habitat di Rana di Lataste, querceti di farnia e rovere subatlantici e dell’Europacentrale, boschi igrofili, querceti di roverella, castagneti e delle specie ospitate da tali habitat, in particolare: Lucanus cervus, Cerambix cerdo, Rana latastei, Alcedo attis, Trituro crestatus, Lanius collurio, Ficedula albicollis, Caprimulgus europaeus. Si intende inoltre garantire continuità e credibilità alle azioni di conservazione già avviate che richiedono periodico intervento.
Azioni
Le azioni di progetto hanno riguardato:
INTERVENTI DI CONTROLLO DELLE SPECIE ARBOREE ESOTICHE INFESTANTI: nel corso del 2010 sono stati eseguiti nei boschi del parco interventi per il contenimento della presenza delle specie esotiche arboree infestanti, sulla base di una prima ricognizione eseguita nel corso del 2009. Gli interventi si sono rivolti principalmente verso Prunus serotina, in fase di ingresso nei boschi dell’area pianeggiante del parco, e nei confronti di Ailanthus altissima, diffusamente presente nelle aree più degradate del territorio collinare. L’intervento ha inoltre interessato Crataegus mollis, in misura residuale. Sono state estirpate le piante di dimensione inferiore, abbattute quelle più grandi, con successiva applicazione di disseccante sulla ceppaia.Le azioni sono state condotte dalla cooperativa sociale ESEDRA, che cura gli interventi di gestione ordinaria e straordinaria nel territorio del Parco, per un costo complessivo di € 34.189,80. Indicativamente, sono state eliminate circa 1000 piante di fisionomia arborea.
PRATI MAGRI: sono stati eseguiti interventi di conservazione attiva nell’habitat dei prati magri, su una superficie di circa 1,5 ha da parte dell’azienda agricola Galbusera Nera. L’intervento è stato ripetuto per due anni. Il costo sostenuto è di 9.396,12. Altri interventi, che hanno consentito il proseguimento della gestione su una superficie di circa 1 ha sono stati realizzati con il Campo di volontariato internazionale di Lega Ambiente del 2010. Il costo sostenuto è di € 2.700.
INTERVENTI SELVICOLTURALI: l’intervento ha interessato una superficie complessiva di circa 18 ha, con modalità estremamente differenziate zona per zona, in relazione alle diverse condizioni attuali ed alla differente potenzialità del bosco. Sono stati eseguiti, nel periodo gennaio marzo 2010, interventi di taglio, decespugliamento e, solo per alcune aree, la messa a dimora di piantine forestali.
DECESPUGLIAMENTO:: gran parte delle superfici sono state percorse per l’esecuzione di interventi di decespugliamento finalizzati all’eliminazione del rovo, che occupa in modo esclusivo lo strato arbustivo. In alcune aree l’intervento è risultato particolarmente gravoso, soprattutto in corrispondenza delle zone di bosco collassato, ed è stato ripetuto più volte nel corso di tutto il 2010.
ABBATTIMENTI: le piante già morte sono state abbattute solo se in prossimità della viabilità o dei sentieri. La loro conservazione nel bosco non produce alcun effetto negativo ai fini dell’evoluzione del soprassuolo, ed anzi, soprattutto per le piante più grosse, consente la nidificazione o il sostentamento di diverse entità faunistiche. Il taglio ha quindi assunto le caratteristiche di: - taglio fitosanitario, quando sono state eliminate piante deperienti; - taglio di avviamento della conversione del ceduo all’alto fusto, quando sulle ceppaie sono stati rilasciati i polloni migliori e comunque un rilevante numero di individui; - taglio di selezione negativa, quando si è operato per eliminare le specie esotiche o le piante in peggiori condizioni; - taglio di selezione positiva, quando sono state eliminate le piante che possono limitare le prospettive di crescita delle piante migliori. L’intervento sul soprassuolo è stato accompagnato dalla rimozione degli schianti già presenti sul suolo.
ESBOSCO: in alcune delle aree oggetto di intervento non è stato effettuato l’esbosco, che avrebbe avuto costi troppo rilevanti e avrebbe prodotto un’alterazione troppo elevata delle aree. In queste aree il quantitativo di legname abbattuto è stato complessivamente modesto. Il suo accatastamento in bosco, o la frantumazione al suolo, non comporta un degrado dell’area.
RESIDUI DI LAVORAZIONE: la ramaglia risultante dagli interventi è stata trattata in modo differente. Nelle aree dove è stata maggiore la produzione di scarti, questi sono stati bruciati. Altrimenti sono stati frantumati sul suolo o lasciati in mucchi di modeste dimensioni.
IMPIANTI: una quota rilevante dei boschi in cui si è intervenuto è stata interessata anche da interventi di rinfoltimento, concentrati nelle lacune createsi nel bosco, o dove questo è più rado. Sono state messe a dimora specie ecologicamente coerenti, privilegiando le entità attualmente carenti nella composizione dei boschi. Complessivamente, sono state messe a dimora 3600 piante.
CURE COLTURALI: nella stagione vegetativa si è intervenuti tre volte per la cura colturale alle piantine messe a dimora. E’ stato inoltre ripetuto il decespugliamento per consentire il controllo dei rovi ed il riscoppio delle robinie, due volte dove la presenza di rovo è maggiore. La ripetizione delle cure nelle due successive stagioni vegetative è garantito dal finanziamento recentemente concesso dalla Regione (progetto potenziamento Rete ecologica).
LEGNAME: il progetto ha consentito il recupero di circa 470 metri cubi di legname. Il materiale è stato ritirato dalle ditte appaltatrici, al costo di € 50 €/mc.
MODIFICA D'APPALTO: per esigenze di celerità nella conclusione dei lavori, l’intervento è stato appaltato in due lotti. Le economie conseguite in fase d’appalto sono state riutilizzate, nei margini consentiti dalla normativa, per un’integrazione migliorativa dei progetti stessi.
REALIZZAZIONE STAGNI - Val Curone (Rovagnate) località cava Fornace Piccola: l’intervento è stato eseguito nell’autunno 2010. E’ stato realizzato uno stagno di forma irregolare (a “fagiolo”) con profondità massima 2,0 metri e superficie di circa 400 metri quadri. La superficie impermeabilizzata con telo in EPDM, ricoperto da uno strato in terra, è di circa 350 metri quadri.
REALIZZAZIONE STAGNI - Valle Santa Croce (Missaglia): l’intervento è stato eseguito nel mese di giugno 2009. La passerella preesistente per l’accesso allo stagno è stata sostituita da un camminamento su tessuto non tessuto e strato superficiale di pietrisco, all’interno di cordoli in traversine ferroviarie. Sono stati rifatti ponti e staccionate, sistemato il troppo pieno.
Risultati
I risultati di progetto sono: - miglioramento della composizione ed aumento della stabilità negli habitat forestali su una superficie complessiva di 25 ha; - conservazione di circa 2 ha di superficie dei prati magri; - creazione di una nuova zona umida e riqualificazione di altre tre aree; - miglioramento delle possibilità di visita agli stagni in un'area frequentata da 15.000 alunni e da centinaia di persone ogni fine settimana; - coinvolgimento di aziende agricole in azioni con forte connotazione naturalistica.
Valutazione complessiva del progetto
La valutazione dell'efficacia degli interventi forestali è possibile solo con tempi molto più lunghi di osservazione. Gli interventi di conservazione di habitat soggetti a dinamismo spinto, quali stagni e prati magri, sono molto efficaci se considerati nel breve periodo. Efficace il contenimento delle specie esotiche, ma solo nel medio periodo.
Punti di debolezza:
- necessità di cura dei risultati
70%
EFFICACIA
degli
interventi
Output
Ripopolamenti faunistici/floristici e azioni di contenimento delle specie alloctone invasive
- Numero di specie vegetali aliene contenute 2
- Elenco delle specie vegetali aliene contenute Ailanthus altissima, Prunus serotina
Cure e interventi selvicolturali
- Numero di aree soggette ad interventi selvicolturali 5
- Estensione totale delle aree soggette ad interventi selvicolturali 180.000 m2
Interventi di riqualificazione/creazione di habitat e di tutela delle specie
- Numero di cenosi erbacee ripristinate 2
- Estensione totale delle cenosi erbacee ripristinate 25.000 m2
- Numero di aree umide riqualificate 2
- Estensione totale delle aree umide riqualificate 800 m2
- Numero di habitat ripristinati presenti nell'Allegato I Direttiva Habitat 5
-
Elenco e codice RETE NATURA 2000 per gli habitat ripristinati
Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte di cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia): 6210
Querceti di rovere o farnia subatlantici e del Carpinion betuli: 9160
Boschi pannonici di Quercus pubescens: 91H0
Querceti di rovere e farnia dell’Erythronio-Carpinion: 91L0
Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.: 3140
Contatti
Ente capofila
Consorzio di gestione Parco regionale di Montevecchia e Valle del Curone Loc Butto, 1 - 23874 MONTEVECCHIA (LC) ITALIA
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Fiordalisi e muri a secco: valorizzazione del territorio agricolo per la rete ecologica e la biodiversità nel SIC Valle Santa Croce - Valle del Curone
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Mappa degli interventi
Allegati
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